Mercoledì 20 giugno - Partenza ore10 Ci alziamo e dopo le normali attività mattutine, a
malincuore, lasciamo il campeggio e ci dirigiamo verso il passo dal
quale avremo un'ottima visuale del monte Ararat (il monte è accessibile
solo con dei permessi speciali). Percorriamo una strada con il fondo
tutto a crespe, il rumore e i sobbalzi continui danno molto fastidio
alle gatte, che non sanno più dove rifugiarsi. Tengo in braccio Habibi
per un buon tratto e l'accarezzo finché si calma un po'. Con la carta
stradale alla mano cerchiamo la deviazione per il passo Cilli Gecidi, ma
non la troviamo, la strada che percorriamo è stata rifatta di recente e
probabilmente il passo è accessibile solo attraverso strade sterrate non
segnalate e comunque non percorribili con il camper; arriviamo fino a
Igdir e qui non avendo trovato alcuna indicazione, decidiamo di tornare
indietro, per giunta non riusciamo a vedere l' Ararat neanche da lontano
perché è completamente coperto da nuvoloni neri. Ripercorriamo a ritroso
la stessa strada, ci fermiamo ad un distributore a mangiare e i crampi
alla pancia iniziati al mattino si fanno più forti. Arrivati al lago di
Van, lo costeggiamo sulla riva opposta dell'andata e ci fermiamo a Ahlat,
perchè la guida del Touring segnala una necropoli di una antica città
araba, in effetti è ben segnalata, si trova dopo la città ed è visibile
anche dalla strada. All’ingresso della città c’è un’indicazione
turistica in solo turco che proviamo a seguire, arriviamo così in cima
ad una collina, dalla quale si gode un bel panorama sul lago e dove c'è
il cimitero del paese con un mausoleo di un condottiero, intorno c'è una
zona ombrosa adibita ad area pic-nic, perché dove ci sono alberi ci sono
sempre aree attrezzate, in genere molto frequentate dai locali. Ci
rimettiamo in marcia e ci fermiamo per la notte presso un distributore,
poco dopo siamo raggiunti da un camper di francesi, già incontrati lungo
la strada . Anche Roberto comincia a star male. |
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