Giovedi' 21/07/2011 partenza ore 10 – km 26.323 La notte e' stata tranquilla e il rumore del torrente si e' mescolato a quello incessante della pioggia. In prossimita' del fiordo di Geiranger, dall'alto, il panorama e' spettacolare, approfittiamo di tutti gli scambi tra autoveicoli per godercelo e scattare qualche foto. Il fiordo ha l'acqua verde smeraldo, e' incuneato tra alte montagne che scendono a picco sul mare. Continuando la 63 risaliamo dal fiordo verso il passo, anche qui sono state predisposte terrazze per ammirare il fiordo dall'alto, in cui vale la pena di fermarsi. Il passo si trova a 1.000 metri di altitudine e da qui parte una deviazione per Dalsnibba, che in circa 5 km raggiunge una zona molto panoramica, l'accesso pero' e' a pagamento, le solite 100 NOK, noi rinunciamo, perche' per principio riteniamo che la natura debba essere usufruita liberamente da tutti; quindi proseguiamo fino ad uno slargo vicino ad un laghetto e a dei nevai e facciamo la sosta per il pranzo. Ripreso il tragitto, durante la discesa vediamo una bella cascata e ci fermiamo in una piazzola segnalata, dalla quale parte un sentierino attrezzato che porta ad un punto in cui si ha il vortice d'acqua proprio di fronte, purtroppo il sentiero e' molto fangoso a causa della nebulizzazione dell'acqua che arriva fino a noi, e' impossibile arrivare al belvedere piu' in basso, ma gia' da dove ci troviamo lo spettacolo e' notevole. Dopo questa breve sosta riprendiamo il viaggio, percorriamo la E 15 e a Stryn imbocchiamo la 60 in direzione Olden. Costeggiamo un bel fiordo e ci fermiamo al camper service, dove facciamo solo acqua perche' il pozzetto di scarico e' fuori uso (N 61° 50.616' E 6° 48.712'). Ora ci aspetta una meta entusiasmante: il ghiacciaio Briksdal, di cui abbiamo visto alcune foto che ci hanno caricato di aspettative. La strada per arrivarci e' molto stretta e le gallerie che vi si trovano sono buie, anche il fondo stradale a tratti non e' in buone condizioni, la percorriamo tutta facendo particolare attenzione, essa termina in un campeggio che gestisce anche il parcheggio, solo i bus possono proseguire per un altro centinaio di metri, dove vi e' una struttura turistica: albergo, bar, ristorante, souvenir. Il parcheggio e' strutturato ad ampie piazzole erbose e cartelli indicano che si puo' accedere a tutti i servizi del camping; paghiamo alla biglietteria automatica 50 NOK (per chi intende passarci anche la notte la tariffa complessiva e' di 100 NOK da pagarsi alla reception del campeggio). Sono le 18.00 circa e leggiamo che servono 45 minuti per arrivare al ghiacciaio. Indossiamo pedule, giacca impermeabile e cappellino (che ci saranno molto utili) e ci avviamo, appena poco piu' su, per chi lo desidera, si puo' salire in particolari veicoli che portano fino in prossimita' del ghiacciaio, nel frattempo inizia a piovigginare, questa che all'inizio ci sembra una sfortuna si rivelera' poi un'ottima cosa, infatti tutti quelli che si trovavano al ghiacciaio cominciano a scendere a piedi o in car e quando noi vi arriviamo la sua magnificenza e' solo per noi, unici spettatori. All'inizio abbiamo percorso un sentiero facile ma in salita, poi ci siamo ricongiunti alla strada bianca che, essendo bagnata, il continuo va e vieni delle vetture, ha reso fangosa. Camminiamo parallelamente ad un torrente ricco d'acqua che, a circa meta' salita, diventa una vorticosa e bella cascata, che con la nebulizzazione prodotta dal salto, ci bagna tutti quando attraversiamo il ponte e non solo. Al punto d'arrivo delle vetture c'e' una struttura coperta per pic-nic e wc. Da qui gia' si materializza davanti ai nostri occhi la splendida vista del Briksdal, proseguiamo per altri 10/15 minuti e ci troviamo ai piedi di "sua maesta'" che dall'alto della montagna scende fino a noi finendo in un laghetto di ghiaccio fuso dove galleggiano piccoli iceberg. Abbiamo visto molto ghiacciai sulle Dolomiti, ma nulla di cosi' imponente ed affascinante per forma e colore: le pieghe del ghiaccio di un turchese dalle mille sfumature, si sovrappongono formando drappi verticali. Probabilmente e' possibile fare dei giri in gommone, perche' ne vediamo in riva al lago, e cosi' siamo ancora piu' contenti di essere capitati quassu' di sera, anche perche' durante l'ultimo tratto di salita ha smesso di piovere e la montagna con la sua massa di ghiaccio si e' totalmente liberata dalle nuvole che ne avvolgevano la cima, quindi godiamo di una visione perfetta! Quando iniziamo la discesa arrivano altri tre gruppetti di persone a godersi lo spettacolo. Torniamo in camper che e' tardi e siamo affamati ma contenti. Rifacciamo il percorso a ritroso, praticamente senza traffico e andiamo a parcheggiare in riva al fiordo in compagnia di un camper sgangherato di giovani francesi. Chilometri percorsi 139 |
Gallerie fotografiche
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