Venerdì 7 giugno - Partenza ore 10.30 Ci dirigiamo verso il porto e poi parcheggiamo in centro paese, dove facciamo un prelievo e acquistiamo frutta e verdura fresca. Il paese è carino, molto curato e pulito, ha una bella spiaggia sorvegliata da molti bagnini. Lasciata El Ouatia ci dirigiamo verso sud con destinazione la laguna di Naila, percorriamo sempre la N1, e dopo 20 km costeggiamo il mare a strapiombo sulla falesia, ci sono molti bei punti panoramici, anche se per sostare bisogna trovare l'accesso giusto per i nostri mezzi; all’ora di pranzo troviamo l'accesso ad un bel punto sosta proprio sulla falesia da cui si gode un bel panorama, mangiamo ascoltando il rumore della risacca del mare che si infrange contro le rocce. Fatti circa altri 30 km la strada scende verso il mare dove c'è una bella laguna, dopo un'altra ventina di chilometri si cominciano a vedere le dune di sabbia sempre più frequenti e alte, il vento le muove coprendo con un velo l'asfalto, sembrano fuochi fatui, in certi punti le dune cominciano ad invadere la corsia di marcia. La strada poi ridiscende verso un'altra spettacolare laguna: Oued el Vaer, qui c'è anche un parcheggio segnalato con accesso su sterrato. Proseguendo sulla N1, che si fa sempre più stretta e pericolosa perché lo scambio con autobus e camion è filo filo, subito prima dell'abitato di Akhefenir (N 28° 06' 25” - W 12° 02' 15”) vi è un'area recintata sul “Buco del diavolo”, una caverna scavata nella falesia che sbuca in questo enorme “pozzo”. Proseguendo dopo l'abitato si trova l'indicazione, sulla destra, per la laguna di Naila, percorriamo circa 3 km di deviazione ed arriviamo ad un parcheggio (N 28° 01’ 25.8” W 12° 14’ 13.8”) dove è possibile sostare anche la notte. La laguna è molto bella, è una riserva naturale poiché vi nidificano molte specie di uccelli stanziali e nel periodo invernale vi si fermano specie migratorie. Facciamo una passeggiata ma come sempre il vento è implacabile; pertanto decidiamo di riprendere il cammino con destinazione il beach park di Laayoune plage. Arriviamo a Tarfaya e qui imbocchiamo la costiera, lungo tutta la falesia notiamo un susseguirsi di casette tutte uguali a distanza regolare, circa ogni chilometro, e ci chiediamo chi possa abitare in questa landa desolata. Dopo circa 30 km le dune si fanno più stringenti e quelle ai lati strada raggiungono i 4/5 metri, troviamo una grande mandria di dromedari che invade anche la strada, il cammelliere li fa spostare e ci chiede se abbiamo sigarette, poiché non fumiamo gli regaliamo una t-shirt. Dopo un po' la sabbia invade sempre di più la carreggiata ed un certo punto la strada è bloccata da una ruspa che sta tentando di liberare almeno un passaggio, l'operazione è disperata quindi non ci rimane che tornare indietro fino al paese e prendere la statale. Da qui in poi, la N1 è tutto un cantiere per allargarla e a causa di ciò è diventata ancora più stretta e incrociando i camion il camper ha sempre uno scarto a destra col rischio di cadere dall'asfalto, per non parlare della difficoltà nei sorpassi. Se Dio vuole si arriva a Laayoune che è già sera, all'entrata del paese troviamo tre posti di blocco che ci fanno solo le domande di rito, mentre all'uscita ad un ulteriore posto di blocco ci controllano i documenti fermandoci per 5 minuti per le verifiche. La città, considerata la capitale del Sahara è grande, moderna e molto curata, data l'ora la visita è rimandata al ritorno. Dopo altri 20 km arriviamo a Laayoune plage, sono le 21 passate e non vi è traccia del ristorante che gestiva il parcheggio, chiuso da un imponente portone, sappiamo che fra 9 km c'è possibilità di sostare in spiaggia, ma col buio dubitiamo di individuare i punti dove fermarci, pertanto chiediamo al distributore vicino al parcheggio non più tale, se possiamo fermarci per la notte, ci viene detto che non ci sono problemi e ci indica dove metterci, sappiamo che la notte non sarà delle più tranquille ma ci adattiamo. Le nostre gatte sono felici di sentire spegnersi il motore e reclamano la pappa. Km percorsi 426 |
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