Domenica 24 giugno - Partenza ore 11.00 (ora greca). La notte è stata un po' rumorosa ma tutto sommato tranquilla. Partiamo per Edessa, la città dell' acqua, vi arriviamo per l'ora di pranzo e constatiamo che non esistono parcheggi se non lato strada e già tutti occupati, perciò ci portiamo il più vicino possibile all'ingresso delle cascate, in periferia della città, dove troviamo uno spazio adatto al nostro mezzo, mangiamo velocemente e poi percorriamo i 500 m. che ci separano dall'entrata del parco. L'ingresso è gratuito, seguiamo un percorso lungo il quale è tutto un susseguirsi di cascatelle, con un sentiero a gradini che porta fin sotto la cascata principale, lo percorriamo parzialmente perché ad un certo punto è reso inagibile dal fango, il salto verticale dell'acqua è uno spettacolo affascinante. Visitiamo anche una piccola grotta di concrezioni calcaree (50 cent. a persona) e restiamo allibiti per lo scempio che ne è stato fatto, le stalattiti e le stalagmiti sono tutte ricoperte di scritte e sono tutte ormai morte per mano dell'uomo. Risaliamo ai giardini dove vi è anche un vecchio mulino adibito a rettilario (acquario secondo l'indicazione greca) dove siamo sconcertati da come sono tenute queste povere bestie, teche piccole, sporche e veramente mal tenute, in compenso vi sono esemplari anche belli, noi ci rifiutiamo di vedere il reparto degli animali impagliati perché non troviamo sia un bel spettacolo.
Torniamo al camper con destinazione Vergina, lungo la
strada seguiamo le indicazioni per il sito archeologico di Marina,
percorsi un paio di chilometri all'interno, su una stradina stretta,
vediamo l'indicazione del sito e quindi parcheggiamo a bordo strada su
un piccolo slargo e ci inoltriamo a piedi lungo il sentiero segnalato,
dopo una decina di minuti di discesa arriviamo in un pianoro dove muore
il sentiero senza altre indicazioni. Delusi torniamo al camper. Ci
rimettiamo in marcia e dopo pochi chilometri vediamo molte tombe lato
strada e subito dopo l'indicazione per Ancient theater of Mieza, la
seguiamo e anche qui arriviamo ad un segnale che ci manda ad un sentiero
in campagna e non vi è nessuna possibilità di sosta per un bel pezzo,
pertanto torniamo nella strada principale e alle coordinate (N
40.65101 – E 22.13069)
proviamo a seguire l'indicazione per il sito archeologico di Mieza,
dopo neanche un chilometro troviamo finalmente un sito che ha anche la
possibilità di parcheggio e quindi scendiamo e ci viene incontro la
custode che con aria molto dispiaciuta ci comunica che il sito è già
chiuso e che che non riapre fino al martedì, è molto cordiale e ci dà
indicazioni per altri siti, ci invita ad utilizzare l'acqua della
fontana che è molto buona, e prima di partire ci saluta offrendoci due
enormi e deliziosi fichi. Data l'ora saltiamo ogni altra indicazione e
ci dirigiamo direttamente a Vergina, dove troviamo un parcheggio
custodito per camper (N 40.48492 - E 22.32017) con acqua ed elettrico a
€ 2,50 per la sosta + € 4,00 per l'elettrico. Andiamo a cenare al vicino
ristorante, passeggiamo fino all'ingresso del museo e vediamo che al
lunedì l'apertura è alle ore 12,00. Torniamo al camper, mettiamo fuori
sedie e tavolino e ci godiamo la fresca serata. |
Gallerie fotografiche