Sabato 12 luglio - Partenza ore 12.30
La notte è stata
fresca e ventosa, ci alziamo e beviamo solo il caffè, così possiamo
andare subito in spiaggia a fare il bagno. L'acqua è cristallina anche
se il mare è increspato dal forte vento, la baia è però un po' riparata
da alberi e dune, ma per uscire dall'acqua bisogna comunque essere
coraggiosi. Facciamo due passi sull'arenile e poi torniamo in camper e
dopo la doccetta facciamo uno spuntino e partiamo, andiamo a vedere
com'è la spiaggia di Mavrovouni, che la guida indica come bella,
arrivati al bivio (N 36° 44' 06” E 22° 33' 31”) giriamo subito a destra
e percorriamo un centinaio di metri su una stradina dove non si riesce a
scambiarsi. La spiaggia è molto lunga ma anche molto sfruttata, le
possibilità di parcheggio non sono eccezionali ed è molto affollata, non
è il tipo di spiaggia che piace a noi, per cui decidiamo di proseguire.
Ora la nostra destinazione è la spiaggia di Skala (N 36° 47' 20” E 22°
34' 53”). Ci fermiamo a fotografare una bella chiesetta a Githio e il
ristorante all'ingresso del paese ci offre il parcheggio pranzando lì, è
l'ora giusta e ci piace il posto, infatti i tavoli sono a ridosso della
banchina e possiamo osservare cefali e sogliole nuotare sulle acque
limpidissime a fianco di noi e contendersi le nostre briciole di pane
che gli lanciamo. Questa volta assaggiamo anche la specialità del posto,
tentacoli di piovra arrostiti, che però non troviamo eccezionali. Il
cameriere ha molta simpatia per gli italiani, ci porta le bruschette e
ci offre il dolce (€ 26,00 x 2). Lasciamo lì il camper e facciamo una
passeggiata per il paese che è grande e vivace, compriamo dei dolci e
souvenir. Riprendiamo la marcia e verso le 16.30 arriviamo alla spiaggia
di Skala, il parcheggio è vasto e sterrato ma le fronde degli alberi
sono basse pertanto stiamo al sole, per fortuna anche qui è molto
ventilato. Facciamo una passeggiata lungo l'arenile per vedere da vicino
il relitto di una nave lì incagliatasi, fa un po' impressione vedere
questo gigante spiaggiato, che si sta sgretolando per la salsedine.
Sulla sabbia nei pressi del relitto vediamo nidi di tartarughe protetti.
Facciamo un bel bagno, anche qui l'acqua è limpida pur essendoci il
fondo sabbioso e il mare un po' mosso, anche dove l'acqua è alta
guardando in giù si vede perfettamente il fondale. Solita doccetta
veloce e di nuovo in viaggio con destinazione Monemvasia. Il vento da
ieri non ci abbandona ma le strade sono migliori del solito. La strada
è panoramica con alcuni belvedere, ci ricorda un po' la Toscana,
poiché nelle colline si sta costruendo o restaurando cascine tutte in
pietra, ben integrate nell'ambiente. Ad un certo punto si attraversa una
piana tutta coltivata ad agrumeto, quindi si salgono della colline e
ridiscendendo ci appare lo “scoglio” della vecchia Monemvasia, seguendo
le indicazioni della guida parcheggiamo prima del ponte che collega la
nuova con la vecchia città (N 36° 41' 10” - E 23° 02' 22”), siamo
fortunati a trovare posto perché il parcheggio e pieno. Ceniamo
velocemente, sono già le 20.30, per poter fare un giro della città
vecchia già stasera. Attraversiamo a piedi il ponte e vediamo che subito
dopo c'è possibilità di parcheggio anche per mezzi grandi (a quest'ora è
pieno in caso ci spostiamo domani mattina); proseguiamo lungo la strada
fino ad incontrare (oltre un chilometro) l'unica porta di accesso alla
città vecchia, fondata dai bizantini nel VI secolo. Passeggiamo per la
città bassa fatta di stradine strette, ripide e tortuose rese vivaci dai
numerosi locali e negozietti che in esse si affacciano. Vediamo degli
scorci veramente carini, tra l'altro c'è la luna piena che si riflette
sul mare e illumina questo ambiente particolare. Ci ripromettiamo domani
di fare delle belle fotografie. Il ritorno al camper è un po' faticoso
perché abbiamo il vento contrario che soffia proprio forte. |
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