Mercoledì 25 giugno - Partenza ore 09.20
La notte è stata
sufficientemente tranquilla, ci alziamo e ci sono già 37°. Ci sono i wc
esterni al bar, puliti, e ne approfittiamo per vuotare il wc, così da
essere tranquilli. Riprendiamo la marcia per le Meteore con direzione
Salonicco, quindi Atene, a Kozani si prende lo svincolo per Joannina con
uscita a Trikala per Deskati. Lungo il percorso vi sono delle fontane
dove si può far acqua, in prossimità di Kalambaka si iniziano a vedere i
pinnacoli di roccia che ricordano i Camini delle fate in Turchia. Ai
piedi di queste torri di pietra troviamo il paese di Kastraki e da qui
col camper ci inerpichiamo in mezzo ai pinnacoli, poiché abbiamo in un
precedente viaggio già visitato tutti i 6 monasteri che fanno da
cappello ai sassoni, scegliamo di tornare a vedere i due più belli, sono
gli ultimi alla fine del percorso: troviamo da parcheggiare per entrambi
lungo la strada nei pressi dell'entrata, quello di Varlaam è il più
antico (1517), vi si accede da una scalinata e sono visitabili la
terrazza panoramica, la chiesa dove vi sono interessanti affreschi ed il
refettorio che ospita il tesoro, inoltre i Kellieri all'interno delle
quali vi è una grande botte con la capacità di 13.000 litri e la torre
in legno che si affaccia sullo strapiombo dove sono ancora visibili
l'argano e la carrucola che venivano utilizzati sia per portar su
materiale sia per far salire e scendere i monaci quando non vi era
ancora l'accesso pedonale. Quindi ci spostiamo di circa un chilometro e
accediamo a quello di Megalon, qui bisogna percorrere una bella
scalinata, prima in discesa e poi in salita con ottima vista sulle altre
meteore. Appena si entra visitiamo il Kellari con tutti gli attrezzi
della vita contadina e una grande botte, poi vediamo una stanza con
ossario e quindi la bellissima chiesa tutta affrescata, il museo della
resistenza e del tesoro. Il monastero è formato da quattro piani che
però non sono visitabili. Ogni ingresso costa 3 € e per accedervi
bisogna avere un abbigliamento consono al luogo, bisogna avere le spalle
coperte e le donne devono coprire i pantaloni con pareo, che vengono
eventualmente forniti in loco. Il tutto, per chi non lo avesse mai visto
è spettacolare, per noi, che qui ci siamo stati circa 25 anni fa, quando
la strada era poco più di un sentiero asfaltato, il luogo non era ancora
sfruttato turisticamente e non vi arrivavano decine di pullman, i monaci
conducevano la loro vita normale e li incrociavi per le stanze,
visitabili in numero maggiore, vestiti con i loro paramenti particolari,
è stato un po' una delusione. |
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